L’Outdoor Education – che tradotto alla lettera significa “educazione fuori dalla porta” – consiste in un orientamento pedagogico volto a privilegiare lo spazio esterno e a valorizzarlo, in modo da renderlo una fonte alternativa di apprendimento e favorire nei bambini esperienze dirette e concrete in natura.
Attenzione, però: l’esperienza all’aperto prevista dall’ Outdoor Education non va confusa con il semplice momento di sfogo o bivacco. L’esperienza all’aperto prevista dall’Outdoor Education deve sempre rivelarsi un’occasione di apprendimento.
Quando parliamo di “educazione in natura” parliamo di un approccio pedagogico e culturale che considera l’ambiente esterno e naturale come uno dei migliori contesti educativi possibili in cui
costruire apprendimenti, fare ricerche, scoperte e conoscere.
Stare fuori attiva tutti i 5 sensi e ne favorisce lo sviluppo e la consapevolezza. Investire
nell’educazione in natura significa offrire ai bambini e ai ragazzi situazioni vere, reali, concrete, con le quali misurarsi, sperimentare, mettersi alla prova e superarsi.
Il principio fondamentale diventa quindi il rapporto quotidiano con la natura.
E d'inverno?
L’Outdoor Education è un metodo educativo nato nel Nord Europa, ossia in paesi che non hanno affatto temperature miti. Partendo da questa semplice considerazione, è facile intuire come tutte le attività previste da tale metodo educativo possano essere svolte anche a temperature molto basse: l’importante è coprire i bambini in modo adeguato e tenendo a mente eventuali sbalzi di temperatura. Insomma, il freddo in sé non è un problema: il problema è l’eventuale abbigliamento non adeguato alla temperatura
Una curiosità: cosa si può fare di istruttivo con la pioggia?
Un bambino vestito in modo adeguato, dotato di mantellina e stivaletti-anti-pioggia potrebbe divertirsi e imparare qualcosa osservando il riflesso delle
cose nelle pozzanghere. La natura offre sempre innumerevoli spunti per spiegare ai più piccoli tanti meccanismi fisici.